Ristrutturazioni. Finalmente disponibile il nuovo lavoro discografico di Agnese Valle
Ciò che si lascia andare, ciò che invece si trattiene…
RISTRUTTURAZIONI, il nuovo album di AGNESE VALLE
Il racconto, tra luci e ombre, di un percorso di cambiamento
Qui la “sua” canzone d’autrice si arricchisce di nuove sonorità elettroniche, preservando comunque l’articolarsi della melodia su una tessitura armonica e il “peso specifico della parola”
“Ciò che si lascia andare, ciò che invece si trattiene.
Uno sguardo al circostante, la costruzione
di un edificio complesso.
Quel che si incontra, l’inciampo
Che spezza il passo e dà nuovo ritmo
al lento incedere.
Quel che ero, quella che sono”.
E’ la storia di un cambiamento, del rinnovamento di un edificio complesso come quello dell’essere umano, che, conservando le sue fondamenta, tenta di dare una nuova forma allo spazio da abitare nel suo presente. Così qualcosa si conserverà, qualcosa andrà buttato, altro sarà semplicemente restaurato per tornare a nuova vita. E’ RISTRUTTURAZIONI (etichetta Maremmano Records, distribuzione fisica e digitale Ird), il nuovo album della cantautrice e clarinettista romana Agnese Valle : un costante dialogo tra la dimensione interiore e il fuori da sé, un’alternanza tra buio e luce, poiché ogni cambiamento, seppur migliorativo, prevede un momento di paralisi e poi di spavento, prima della risoluzione.
RISTRUTTURAZIONI è il terzo album dell’artista romana. Qui, anche grazie alla produzione artistica di Pasquale Citera, la “sua” canzone d’autrice si arricchisce di nuove sonorità elettroniche, preservando comunque l’articolarsi della melodia su una tessitura armonica e il “peso specifico della parola”.
Non è un concept album, ma è così che RISTRUTTURAZIONI vuole essere trattato: le tracce, nella sequenza in cui sono state disposte, seguono un vero e proprio racconto. Il disco si apre e si chiude con due ballad che rappresentano, appunto, l’inizio e la fine di un percorso: da una prima presa di coscienza (Palmo su palmo) ad un epilogo che pronuncia una formula per la sopravvivenza felice, ovvero quello di “vivere nel presente” con Scivola.
Tra la partenza e il traguardo si accusano e schivano colpi, si passa attraverso un cortocircuito sociale e quindi interiore (Cortocircuito), si sopravvive, poi crolla il tetto (Come la punta del mio dito) e si sposta il punto d’osservazione; ci si affaccia quindi da una stanza a cielo aperto e si chiede aiuto per poter rifiorire (Cactus). Si ricomincia a viaggiare per il mondo, si va a curiosare nei posti più “ambiti” scoprendo anche lì storie di decadenza morale e di costume, in corsa verso un’inevitabile data di scadenza (Al banchetto dei potenti). La terra comincia a tremare, si spara al Bataclan e si urla per le vie di Nizza (La terra sbatte). Disorientati e immobili come un orologio rotto (Di carne e di pietra) si fanno i conti con la morte e con il distacco (L’ultima lettera dell’astronauta); la claustrofobia (Fame d’aria) lascia il posto all’aria nuova che entra dalle finestre aperte (Ventilazione) e una nuova luce che illumina un percorso seppur controcorrente (Il tonno). Alla fine l’unica certezza tra passato e futuro è vivere il presente (Scivola).
La narrazione di RISTRUTTURAZIONI è accompagnata da un progetto artistico-fotografico firmato da Giorgia Tino, con la quale per molti mesi si è studiato un immaginario che riuscisse a sintetizzare il mondo sonoro dell’album. A cucire insieme il tutto è stata Giulia Valle, che ha realizzato l’artwork dell’album, i videoclip e l’intera comunicazione grafica correlata al progetto. “Nelle RISTRUTTURAZIONI – racconta Agnese – due sono le categorie di oggetti a salvarsi dalla rottamazione: quelli necessari e quelli belli. Di necessario esiste ben poco, e la sorte del disco fisico è attualmente a rischio. Ecco perché ho pensato che questo terzo album dovesse necessariamente essere bello”.
L’album contiene brani già usciti come singoli, che hanno ottenuto riconoscimenti di rilievo: “Come la punta del mio dito”, scritto con Pino Marino, ha vinto il Premio Panseri ed è stato finalista nelle Targhe Tenco come miglior canzone; “La terra sbatte” si è aggiudicata il Premio della critica Amnesty International emergenti di Voci per la libertà.
IL RACCONTO FOTOGRAFICO (di Agnese Valle)
Foto 1: “Il passaggio non è dei più semplici, la fioritura prima o poi ci sarà, anche in assenza d’acqua e tra le spine, ma prevede un lavoro, una fatica, quella di sovvertire un equilibrio precario ma comodo poiché conosciuto. Ogni cambiamento, seppur migliorativo, prevede un momento di paralisi, poi di spavento. Un vaso crolla sulla mia testa ma il cactus nel vaso continua a guardare il cielo”.
Foto 2: “Qui si riprende l’andamento cronologico di questi quadri disposti come in un’esposizione. Adesso il telo che in copertina mi avvolge sulla scala, viene spiegato e utilizzato per raccogliere le macerie, e lasciare andare. Il mio percorso continua verso la rinascita, in avanti, uscendo dal disco e trascinando il telo dietro me”.
CREDITI
Agnese Valle testi, musica, voce e clarinetto
Marco Cataldi: chitarra
Stefano Napoli: basso, contrabbasso
Luca Monaldi: batteria
Pasquale Citera: synth, elettronica
Ospiti:
Pino Marino: pianoforte (tracce 1, 3, 7, 8)
Fabrizio Fratepietro: batteria, vibrafono
Produzione artistica: Pasquale Citera
Collaborazioni e note:
Traccia 3. COME LA PUNTA DEL MIO DITO – scritto e cantato da Agnese Valle e Pino Marino.
Traccia 5. AL BANCHETTO DEI POTENTI – Archi dell’Orchestra del 41°Parallelo.
Traccia 6. LA TERRA SBATTE – Agnese Valle feat. Piccola Orchestra di Torpignattara.
Traccia 7. DI CARNE E DI PIETRA – Agnese Valle, brano composto per il progetto “Del femminil sentire” promosso da SCABEC (Società Campana Beni Culturali Spa).
CHI E’ AGNESE VALLE
E’ una cantautrice e clarinettista romana con alle spalle già un bel percorso artistico e numerosi riconoscimenti: Premio della critica Amnesty International Emergenti 2020, Premio Panseri 2018, Premio della critica al Bianca d’Aponte 2017. La sua “Come la punta del mio dito” – scritta a quattro mani con Pino Marino – è, secondo i giurati della Targa Tenco, una delle cinque più belle canzoni del 2018, anno in cui arriva anche seconda al Premio dei Premi al Mei di Faenza.
Già il suo primo album, “ Anche oggi piove forte…”, viene inserito tra i 30 dischi candidati alla Targa Tenco “Opera prima” nel 2014; poi nel 2015 Valle arriva alle audizioni live di Musicultura ed in semifinale al Premio Fabrizio De André. Nel 2016 il suo secondo lavoro discografico, “Allenamento al buonumore”, guadagna nuovamente la nomination alle Targhe Tenco, questa volta nella categoria “album assoluto”.
Dal 2014 è docente presso la Casa Circondariale Femminile di Rebibbia per CO2, un progetto di educazione all’ascolto nelle carceri ideato da Franco Mussida della PFM.
Dal 2020 ha un suo programma radiofonico su Radio Elettrica che prende il nome dal suo album “Allenamento al buonumore”.
E’ diplomata in clarinetto al Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Il suo strumento lo troviamo anche nella colonna sonora del film di Edoardo Leo “Buongiorno papà”; nel video “Se non ora quando” a cura di Lunetta Savino e Cristina Comencini; in “Cancao do mar” con Francesco Di Giacomo e nell’album “Il fischio del vapore “ di Francesco De Gregori e Giovanna Marini.
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Link ascolto:
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